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Sulcis, Parteolla, Trexenta: territori e prodotti @ Cantine Argiolas, Serdiana, 28 maggio 2017 per Cantine Aperte

Torna un appuntamento ricorrente per Slow Food Cagliari: i Laboratori del Gusto insieme a Cantine Argiolas.

Domenica 28 maggio vi aspettiamo per Cantine Aperte a Serdiana (CA), alle Cantine Argiolas, che hanno organizzato una ricca giornata fra visite alle vigne a piedi, in Vespa o in Segway, degustazioni e laboratori per grandi e piccini, accompagnati da splendidi show cooking per una giornata di festa del vino. Consultate il programma completo per scegliere le attività che più piacciono a voi ed ai vostri cari.

I nostri Fabrizio Mascia, Stefano Olla e Raimondo Mandis, terranno, rispettivamente, un Laboratorio con tre tavoli tematici sui territori del Sulcis, del Parteolla e della Trexenta per raccontarvi i prodotti, le eccellenze e le biodiversità di ognuna delle aree in cui si trovano le vigne da cui provengono le uve che danno vita ai vini di Argiolas, per andare alla scoperta dei legami tra la terra ed il vino, delle pietanze, dei prodotti e dei terreni.

Ogni tavolo proporrà una descrizione dei prodotti di ciascun territorio, un assaggio di una pietanza tipica ed un calice di vino della Cantina in abbinamento.

Il Laboratorio sarà ripetuto alle 11, alle 13, alle 16 ed alle 18 e prevede un costo di 5 euro, che verrà devoluto in beneficienza. I laboratori sono aperti a tutti, previa iscrizione obbligatoria.
Per le iscrizioni e prenotazioni dovete utilizzare il sistema ufficiale con EventBrite, cliccando al link https://www.eventbrite.it/e/ biglietti-evento-ufficiale- argiolas-cantine-aperte-2017- ci-sostiene-la-terra- 34717629364?aff=erellivmlt.
Vi raccomandiamo di prenotare in anticipo e di fare attenzione ad altri siti che propongono lo stesso evento (ahinoi!) al doppio del prezzo …

Info e prenotazioni allo 070-740606 (selezionare 4 enoteca) o via mail a prenotazione@argiolas.it

Programma Argiolas Cantine Aperte 2017 Serdiana 28 maggio 2017

Cappereti storici aperti a Selargius. Visita a cura della Comunità del Cibo del Cappero Selargino sabato 20 e domenica 21 maggio 2017

In occasione di Monumenti Aperti(R) a Selargius (CA), nel fine settimana di sabato 20 e domenica 21 maggio 2017, dalle 16 alle 19, sarà possibile visitare i campi storici con i tipici capperi Selargini, in Località Serriana de Baxiu (subito dopo il ponte antico di Via San Martino, sulla destra lungo l’argine del Rio Nou): “le visite al cappereto illustreranno la storia del recupero di un’antica tradizione che caratterizza il paesaggio del territorio selargino, rendendolo unico in Sardegna”, come descrive la brochure su Selargius (scaricabile) e sui suoi luoghi delle visite.

Curerà le visite Marco Maxia, referente della Comunità del Cibo di Slow Food del Cappero Selargino, produttore di prelibati capperi tipici di Selargius e agricoltore con lo spirito del ricercatore, che dal 2000 ha ripreso la produzione, con mille difficoltà, del prezioso vegetale che insaporisce molti piatti con la propria azienda Il Cappero Selargino dei capperi sotto sale o sott’aceto, oltre alla crema di capperi e il paté di capperi, che si sposano ai tanti utilizzi gastronomici: pizze, primi piatti, carni e pesci, insieme a crostini e stuzzichini perfetti per gli aperitivi. (Web: www.ilcapperoselargino.it)

Un vero gesto d’amore per la conservazione ed il recupero di una preziosa bio-diversità agricola, quello di Marco Maxia e della sua famiglia, che ha contagiato altri agricoltori selargini con l’entusiasmo di dare valore ad un prodotto diverso dai capperi industriali: i suoli calcarei dell’agro intorno a Selargius, infatti, sono perfetti per questa delicata infiorescenza, di cui consumiamo sia i boccioli o fiori non ancora schiusi (i capperi veri e propri), che i frutti (cucunci o capperoni) nelle versioni sotto sale marino o in una salamoia sotto aceto, perché conservino il sapore, i profumi e la croccantezza che le mani degli agricoltori curano nella raccolta  tra maggio e giugno.

L’utilizzo del cappero in Sardegna – in cucina e nella medicina popolare – risale almeno alla seconda metà del Settecento; nel Cagliaritano nella prima metà dell’Ottocento sembra venisse usato per stimolare l’appetito. Attualmente i coltivatori del cappero sono concentrati a Selargius, dove predomina una varietà ad alberello di grande bellezza e interesse etnobotanico, naturalistico e alimentare. Nell’agro selargino vi sono diverse piante centenarie, spesso e a lungo abbandonate a se stesse negli spazi rurali tra un quartiere e l’altro della cittadina, che hanno portato ad un serio lavoro di recupero e valorizzazione come bene colturale e culturale della comunità locale, riportando oggi il 95% dei cappereti in produzione (erano solo il 5% nel 200). I coltivatori di Selargius crescono le piante spesso accanto a mandorli, olivi, altri alberi da frutto, filari delle viti, e usano gli alberelli anche come marcatori di confini poderali.

I capperi selargini sono boccioli dal peso inferiore a quelli siciliani, ma offrono un gusto e sapori inimitabili che devono essere conosciuti ed apprezzati, marcando l’enorme differenza da quelli industriali. Nelle tradizioni, infatti, venivano venduti a “misura” e non a peso, proprio per dare il giusto valore a questa eccezionale bio-diversità. Si tratta di una coltura dura, assolutamente biologica, con basse rese per pianta (uno splendido cespuglio verde alto fino a 150 cm), che prevede un raccolta esclusivamente manuale e che deve essere fatta nel giro di pochi giorni, prima che i boccioli (capperi) si schiudano nei fiori meravigliosi ma dalla vita di una sola giornata (vedete la sequenza di foto qui sotto, prese nel giro di poche ore). Dopo la fioritura, la pianta genera i frutti o capperoni, raccolti sempre a mano per poi essere lavorati immediatamente sotto un buon sale marino ed una salamoia di aceto.

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Slow Food Cagliari supporta il Presidio dello Zafferano di San Gavino Monreale alla 26^ Mostra dello Zafferano

Si terrà a San Gavino Monreale sabato 12 novembre il Convegno inaugurale della 26^ Mostra Regionale dello Zafferano DOP, a cui parteciperà Slow Food Cagliari per sostenere con forza i produttori del Presidio Slow Food dello Zafferano di San Gavino Monreale.

Nel programma diversi interventi sui valori gastronomici, culturali, nutrizionali e medicali del prodotto più prezioso della tradizione alimentare sarda, che attraversa la nostra cucina tipica dall’antipasto al dolce, in tutta la Sardegna.

I produttori del Presidio (http://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/zafferano-di-san-gavino-monreale/) svolgono un lavoro duro, faticoso ma di assoluta eccellenza nel difendere la produzione storica di una biodiversità locale, al riparo dall’utilizzo di fitofarmaci, prodotti chimici e fertilizzanti, dando valore ad una spezia preziosissima. L’appellativo di “Oro di Sardegna” non deve quindi sembrare esagerato, quando si considerino le numerose proprietà gustative e nutritive dei preziosi stimmi colorati di rosso intenso, che crea il profumato giallo dei risotti, del ripieno di ravioli e pardulas, oltre che di saporite pietanze tradizionali. Versatile, colorito (dava colore alla lana di tappeti e tessuti sardi), dalle proprietà antidepressive, di regolazione dell’apparato digerente e di potenziamento della memoria, è una spezia dal sapore deciso e aromatico, che inoltre rappresenta un caratteristico reddito di multifunzionalità dell’agricoltura.

Il Presidio dello Zafferano di San Gavino Monreale prevede la vendita solo in stimmi, non in polvere (per evitare frequenti manipolazioni e aggiunte improprie), per rispettare il ciclo naturale: i fiori si raccolgono a mano nelle prime ore del giorno (fine ottobre-metà novembre), quando sono ancora chiusi o leggermente aperti, e poi si dispongono dentro le ceste in strati sottili, facendo attenzione a non comprimerli. A questo punto comincia un lavoro meticoloso e delicatissimo, che prevede mestiere, tempo e molta pazienza. Con entrambe le mani si aprono i petali e si separano gli stimmi. Poi, con le dita leggermente unte di olio (extravergine, biologico e prodotto in Sardegna) si umettano e infine si pongono a essiccare. Si possono esporre al sole o sistemare accanto al camino: l’importante è che il calore sia blando (la temperatura non può superare i 45°C) in modo che il processo avvenga lentamente. Il prodotto, una volta essiccato, può essere reperito tutto l’anno.

Vi aspettiamo per conoscere il valore di un lavoro professionale, accurato, sottoposto sia all’autocontrollo degli stessi produttori professionali, che del Disciplinare della DOP Zafferano di Sardegna.

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Master Birra: 22, 23, 27 e 28 giugno, Cagliari, Locanda dei Buoni e Cattivi – Via Vittorio Veneto 96 – ore 19-20.30

Si terrà a Cagliari il Master of Food sulle Birre, articolato su 4 serate più una visita presso un birrificio, per avvicinarsi al mondo della birra, una delle bevande alcoliche più antiche che l’uomo conosca e che affonda le radici nella nascita stessa delle grandi civiltà. Scopriremo, in modo divertente ma serio, che le birre sono molto di più dell’idea stereotipata del binomio pizza-birra (gelata). Parleremo di materie prime, di tecniche produttive, di storia e di stili, senza dimenticare le modalità di conservazione, di servizio, la scelta dei bicchieri e gli abbinamenti. Assaggeremo insieme una ventina di birre, italiane e non, per avvicinarci alle storie di uomini, territori, cultura e tradizioni che possono leggersi in ogni bicchiere.

Il Docente sarà Alfonso Del Forno, Fiduciario Condotta Slow Food Salerno. È coordinatore regionale UBT (Unionbirra Beer Taster), Giudice di “Birra dell’anno” e Coordinatore per la Campania della Guida delle Birre di Slow Food.

Contatti e prenotazioni

Prenotazione obbligatoria entro e non oltre 17 giugno, all’indirizzo slowfood.cagliari@gmail.com. È richiesto un anticipo di 25 Euro da versare in contanti o, preferibilmente, con bonifico bancario presso Banca Intesa – Filiale di Cagliari, intestato a Slow Food Convivium di Cagliari n. 99, coordinate IBAN  IT 47 T 03069 04851 100000013282. In questo caso siete pregati di anticipare la ricevuta all’indirizzo di posta elettronica slowfood.cagliari@gmail.com.

Per informazioni: 348.3133825 (dalle 9.30 alle 13.00) oppure 340.5529332 (dalle 18 alle 20).

Il Master si terrà esclusivamente al raggiungimento del numero minimo di 20 adesioni. Qualora non venisse raggiunto questo numero, il corso sarà rinviato e le somme anticipate saranno restituite.

Costo

Quota di partecipazione

Soci

Soci Giovani*

Master of Food Birra

€ 95

€ 80

* soci fino ai 30 anni

I Master of Food sono riservati ai Soci di Slow Food. È possibile associarsi in occasione del corso: la Tessera base costa 25 Euro e, per chi si iscrive fra il 13 e il 30 giugno, include una copia omaggio della Guida delle Osterie 2016, mentre per i Soci giovani la quota associativa è di 10 Euro. L’iscrizione è valida per 12 mesi dal momento dell’iscrizione.

Ogni partecipante riceverà il quaderno per gli appunti, la dispensa del corso e l’attestato di partecipazione.

Programma

MERCOLEDÌ 22 giugno, ore 19: Presentazione del Master of Food, le caratteristiche e la geografia delle materie prime, con manipolazione e assaggio di acque, malti e luppoli. Introduzione alla degustazione, con assaggio guidato di 5 birre.

GIOVEDÌ 23 giugno, ore 19: La produzione del mosto, la fermentazione, le tipologie di confezionamento, la filtrazione, la pastorizzazione, la rifermentazione in bottiglia. Degustazione di 5 birre.

SABATO 25 giugno, orario e laboratorio da determinare: Visita in birrificio.

LUNEDÌ 27 giugno, ore 19: La cultura e la geografia della birra, le grandi famiglie birrarie: Lager (Germania, Repubblica Ceca), Ale (Belgio, Regno Unito). L’analisi del legame tra la birra e il territorio con un approfondimento sulla situazione italiana. Degustazione di 5 birre.

MARTEDI’ 28 giugno, ore 19: La fermentazione spontanea, l’ancestrale e meraviglioso mondo dei lambic. Indicazioni sulla conservazione delle birre, sul loro servizio (temperatura, bicchieri e tecnica) e sui loro abbinamenti. Le birre più alcoliche, da invecchiamento, o che fanno stile a sé. Degustazione di 5 birre.

Dal momento che finalmente è arrivata l’estate, crescono le occasioni per rinfrescare il palato con un buon bicchiere di birra. Ma quanti tra noi conoscono veramente lo straordinario mondo delle birre? Materie prime, tecniche di produzione, scuole nazionali e stili. Colori, profumi e sapori che variano da un luogo all’altro e seguono l’estro dei mastri birrai che a volte interpretano liberamente le ricette classiche. Il gusto di saperne di più, anche per andare a trovare quella particolare produzione mentre visitiamo un paese o una regione durante un viaggio.

MOF Birra - Locandina rev.2

Slow Food Cagliari @ Fiera del Libro Iglesias, 24 aprile

http://www.fieralibroiglesias.it/

dal 22 al 25 aprile 2016 ad Iglesias, in diverse location, la Cultura al Km. 0 !!